
Era seduta, accovacciata nella sua speranza.
Guardava il buio, aspettando di vedere l’alba.
«Quanto manca ancora?» si chiedeva.
Dubitava persino della direzione del suo sguardo.
E se fosse dietro di me? rifletteva.
«Forse dovrei aspettare ancora un po’», si ripeteva.
Ma poi un pensiero la sfiorava, sottile:
E se mi perdessi proprio quell’attimo?
La prima luce che apre il cielo,
i primi colori del giorno,
il primo tepore sulla pelle.
È forse solo questo che attendo?
O è lo spettacolo che smuove il cuore ciò che cerco davvero?
E se fosse altrove?
E se stessi aspettando in vano?
Un buio palpabile.
Una fresca aria di niente.
La mia fretta che tentava di placarsi.
Chiuse gli occhi, sperando di riaprirli
e vedere del colore in mezzo al buio.
Un’inspirazione che sapeva di speranza,
un’esalazione che sapeva di rilascio.
E forse non importa dove io sia.
Perché questa, forse, è l’ultima notte.
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