
[....]
Dovete sapere che mio padre, subito dopo la rottura si trovò una fidanzata. Del suo stesso paese, molto più giovane e con un figlio. Lei la chiameremo Tara, abbreviativo di tarantola, 'na cosa pelosa che amava intessere la sua ragnatela fatta apposta per mangiarti. Metteva le sue trappole ovunque.
In realtà la tipa voleva che gli facevi da serva, "mi pulisci la camera" " pulisci le scale" son frasi uscite con tutta nonchalance dalla sua bocca.
Ora, io sono sempre solita collaborare. Ed infatti arrivata dopo qualche giorno, pulì tutto... Evidentemente pensava di approfittarsi. In poco mi ritrovai in mano a una matrigna. Pessima. Mi aveva sottovalutato la pelosetta, la classica persona che dai un dito e si prende il braccio. Non voleva cucinare, lo facevo io, non voleva pulire lo faceva mio padre. Si pure svegliava alle 7, mio padre, per farle la colazione a lei. Cavoli loro. Anche se onestamente mi era andata sulle ovaie.
Ma tutto cambiò quando rifiutò di darle un succo di frutta a mia figlia, per darlo al suo dopo poco. Ve ne erano tanti, ma tanti, nascosti in una sportello della cucina. Li vidi dopo. Lei mi disse "no quel succo no, perché se lo deve portare mio figlio a scuola domani e i ragazzi non vanno ancora a fare la spesa" rimasi un po' così. Ma rimasi in silenzio. Entrai in camera, e qualcosa mi fece uscire. Non trovai il ragazzino svuotando il succo di frutta in un bicchiere? Con davanti sua madre a sbrigarsi per non farmi vedere, qualcosa che invece avevo visto. Appena mi vedette spalancò bocca ed occhi. Tornai in camera e pensai "che porcaccia" , neanche a dividerlo, a condividerlo.
Questo è solo un esempio, per farvi capire cos'era capace di fare, o meglio cosa era incapace di sentire. Potrei farvi molti esempi: quando decise di non farmi cucinare a mia figlia, o quando decise di farmi pulire la cabina con uno spazzolino da denti. Mi voleva far diventare la sua cenerella. Peccato che sarebbe passata sopra il mio cadavere prima che ciò accadesse.
Così al "vai a lavare le scale" immediatamente le dissi "io già ti ho pulito casa, tutta la settimana. Se ti pare le scale te le pulisci tu". Mi sbruffò hahaha pure.... Capito ?
Così cominciò un conto alla rovescia, un numero che era appena un decimale.
Una guerra di pochi giorni. Perché fece una cosa da folli. Ci fu una discussione di gruppo e io decisi di andarmene. Non avrei passato neanche un secondo in più lì dentro.
Fortunatamente dall' inizio del conto alla rovescia alla fine già gli avevo trovato lavoro ad Amarezza. Un lavoro che ci sarebbe costato la stabilità ed il nostro intero rapporto.
Ma in tutto ciò, dov'era mio padre? Bella domanda. Me la son fatta pure io. Sembrava totalmente ipnotizzato. La mia bambina interiore urlava, piangeva e voleva essere difesa, ma niente. La me adulta era abituata a fare tutto sola, e quello che stavo vivendo era un riflesso di qualcosa che avevo già vissuto. Ma non ne avevo ricordo.
Mio padre non voleva rimanere solo. Poi dove l'avrebbe trovata così giovane e bella? Effettivamente la tarantola è giovane, ed era anche bella. Lo soddisfaceva tutte le sere, e mio padre era felice.
Quella sera mi sentì male, mio padre era felice. Anche se bloccato dalla sua ragnatela, ma sembrava contento. Chi ero io per dirle che quella era una calcolatrice, manipolatrice? Tanto non credeva alla mia versione della storia. Inutile raccontare qualcosa che sai, verrà messa in dubbio. Non credete?
Lì morì una parte di me. Utilizzai un "tasca" interiore, dove ero solita mettere i miei dolori.
Una tasca che però, era già piena. Ma non mi interessò. Il dolore lo infilai a forza. Non mi sarei arresa, ero in un altro paese che aveva molto da offrirmi. Avrei fatto di tutto per stabilizzarmi.
Mi promisi che prima di un anno e mezzo non sarei tornata, che se non avessi avuto una casa, una macchina ed un lavoro non avrei scelto di tornare. Certe scelte si prendono sempre da una posizione di forza. Non di debolezza. Non me ne sarei andata da perdente. Riuscì in tutto. Giuro. In un anno e mezzo riuscì in tutto.
Ma andiamo per gradi.
Perché nei mesi successivi una volta stabiliti nella nuova città nella nuova casa al mare, quella tasca non ha retto più. Esplodendo. Scaraventando pezzi di me in ogni lato. Pezzi dimenticati, inascoltati.
Aggiungi commento
Commenti